Safety Expo, il convegno esposizione a partecipazione gratuita organizzato dalle riviste Antincendio e Ambiente&Sicurezza sul Lavoro in collaborazione con Istituto Informa.
Un racconto per immagini dei momenti che hanno scandito il Convegno esposizione di riferimento per i professionisti della sicurezza.
venerdì 29 marzo 2019
giovedì 28 marzo 2019
Catenaria: la non parabola
LA CATENARIA
Storia
Il primo ad occuparsi della catenaria fu Galielo Galilei, nel 1638, erroneamente pensando che la forma di una fune appesa per i suoi estremi e sotto la forza di gravità, fosse una parabola. Successivamente Joachim Jungius, nel 1669, dimostrò che non era la parabola la curva in questione. Nel 1691, quasi contemporaneamente, Huygens, Leibeniz e i fratelli Bernoulli, dimostrarono che tale curva era una curva non algebrica, e fu battezzata dallo stesso Huygens, catenaria (che deriva da catena, in riferimento alla caratterizzazione della curva). La curva, anche detta funicolare o velaria, fu studiata daEulero il quale scoprì che la sua rotazione, attorno all´asse , genera una superficie minima tra due circonferenze uguali.
Descrizione
La catenaria è la forma di una fune ideale appesa per due punti. Per "fune ideale" si intende che la fune è perfettamente flessibile, inestensibile, senza spessore e con densità uniforme. Galileo confuse la curva con la parabola ed effettivamente vicino al vertice, catenaria (in blu) e parabola (in viola) sono quasi coincidenti, ed è quindi comprensibile l´errore di Galileo. Le due curve tuttavia sono differeneti se costituite da materiale pesante: nella catenaria la distribuzione del peso è uniforme per ogni lunghezza d´arco.
Equazioni
La catenaria è una curva trascendente che ammette la seguente equazione cartesiana:
dove è una costante che rappresenta la distanza del punto più basso con il "terreno". Dall´equazione si nota che la curva non dipende dalla distanza dei punti a cui è appesa la fune. Inoltre la curva è simmetrica rispetto all´asse .
mercoledì 13 marzo 2019
Ingegneria delle Nanotecnologie
Il corso di studi definisce la nuova figura professionale dell'Ingegnere Magistrale delle Nanotecnologie, che è in grado di controllare e gestire il processo di innovazione tecnologica legato allo sviluppo e all'applicazione delle nanotecnologie, nei diversi settori dell'ingegneria industriale ed elettronica. L'Ingegnere delle Nanotecnologie trova impiego nell'industra manifatturiera ad alto contenuto tecnologico che opera nei diversi settori dell'ingegneria (meccanica, aerospazio, automotive, trasporti, materiali avanzati, elettrotecnica, bioingegneria, processi di trasformazione e di produzione, ingegneria biomedica) e nelle aziende che operano nel settore dell'elettronica. Tale ingegnere è in grado di gestire, coordinare e dirigire progetti di elevata complessità, ed è in grado di svolgere attività di leadership grazie alle acquisite capacità di di sviluppo di metodologie e prodotti innovativi, di progettazione e controllo di micro- e nano-sistemi complessi, di risoluzione delle problematiche trasversali realtive all'utilizzo delle micro- e nano tecnologie. L'Ingegnere magistrale delle Nanotecnologie trova anche impiego come ricercatore in centri di ricerca avanzati. Inoltre, grazie alla approfondita conoscenza delle discipline ingegneristiche caratterizzanti l'ingegneria industriale ed elettronica si propone come qualificato professionista. Può accedere all'albo degli Ingegneri per la sezione industriale. In sintesi il corso prepara alle professioni di Ingegnere esperto nelle micro- e nano-tecnologie, Ingegnere esperto nello sviluppo di prodotti, dispositivi e materiali mediante l'utilizzo di micro e nano tecnologie, Ingegnere esperto nella progettazione e gestione di micro e nano sistemi complessi.
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