giovedì 16 giugno 2022

La robotica in Italia: dalla Biorobotica di Pisa alla BEAM di Messina

 


L’Università di Pisa propone un corso di Laurea in Ingegneria Robotica e dell’Automazione, dove gli studenti hanno l’opportunità di acquisire gli strumenti per la gestione e il controllo dei sistemi di automazione. Il corso è suddiviso i quattro sezioni e prevede lo studio di:

·        meccanica dei robot;

·        controllo dei processi robotici;

·        robotica;

·        informatica e sistemi in tempo reale.

Ovviamente per l’iscrizione è richiesta la conoscenza dell’inglese, oltre che una laurea triennale con crediti ottenuti in fisica e matematica. Sempre a Pisa c’è l’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna; si tratta di uno dei centri di ricerca più prestigiosi, un vero e proprio laboratorio di innovazione tecnologica. L’obiettivo dell’istituto è la formazione di risorse in grado di progettare robot che possano operare nel settore dell’ambiente. Proviamo a dare una definizione di robotica. La robotica è la disciplina dell'ingegneria che studia e sviluppa metodi che permettano a un robot di eseguire dei compiti specifici riproducendo in modo automatico il lavoro umano. Anche se la robotica è una branca dell'ingegneria, più precisamente della meccatronica, in essa confluiscono approcci di molte discipline sia di natura umanistica, come linguistica, sia scientifica: biologia, fisiologia, psicologia, elettronica, fisica, informatica, matematica e meccanica. Tornando alla Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna possiamo dire: “ L’avanguardia della biorobotica made in Italy prende forma nei laboratori dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, all’interno dei quali si esplora la possibilità di attuare attraverso l’ingegneria, la meccatronica e la robotica macchine e sistemi avanzati ispirati al mondo vivente. L’Istituto studia tecnologie impiantabili, indossabili e collaborative: robot che interagiscono con gli esseri umani a livello sia fisico che cognitivo. I ricercatori dell’Istituto di BioRobotica sviluppano prodotti e soluzioni rivoluzionarie per la chirurgia e le terapie riabilitative: organi artificiali in grado di riprodurre le funzioni biologiche, esoscheletri che dialogano con il paziente e ne sostengono la riabilitazione motoria, robot microscopici che si muovono nel corpo umano per diagnosticare patologie e somministrare terapie. Uno degli aspetti innovativi è l’utilizzo di nuovi materiali morbidi ed elastici, al fine di realizzare tessuti artificiali che interagiscano meglio con l’organismo. L’elevata specializzazione raggiunta dalla ricerca nel campo della biorobotica è confermata dalla presenza dell’Artificial Hands Area, il laboratorio in cui vengono sviluppate mani e braccia robotiche da impiegare come protesi controllate dal pensiero. A tale scopo, vengono portati avanti studi multidisciplinari che riguardano la sensoristica tattile, gli algoritmi per il ritorno sensoriale e, naturalmente, la meccanica. Da questa linea di ricerca è nata nel 2009 la spin-off Prensilia, che sviluppa e commercializza mani robotiche in tutto il mondo “. Un particolare tipo di robotica è quella denominata BEAM, che recentemente ha dato prova di se a Messina, dove un gruppo di studio denominato MIT ( Messina Innovazioni Tecnologiche ) sta pensando alla creazione di una Silicon Valley dello Stretto.

In robotica il termine BEAM è un acronimo di:

·        Biology - i robot sono repliche di forme di vita elementari, funzionano ad energia solare e non hanno batterie

·        Electronics - i robots funzionano grazie a circuiti semplici e non fanno uso di microcontrollori programmabili e di software

·        Aesthetics - una certa attenzione viene posta all'estetica del circuito e del montaggio, spesso realizzato "in aria" (free-form), senza circuiti stampati

·        Mechanics - la parte meccanica della realizzazione è rilevante per il funzionamento del robot

Proprio a Messina nasce Robocicero, un robot antropomorfo che può essere controllato da un telecomando a infrarossi o da un personal computer dotato di un PDA a infrarossi. Nel sistema automatizzato è stata inserito un apparato vocale composto da una scheda Arduino (scheda elettronica ideata in Italia. È un progetto open source, sia per la parte hardware che per quella software. Viene utilizzato nella didattica, per costruire dei robot o nell’ambito della domotica ) e da una scheda Bluetooth.

 Sitografia:

http://www.educationduepuntozero.it/tecnologie-e-ambienti-di-apprendimento/storytelling-didattico-e-come-un-robot-puo-diventare-sindaco.shtml

https://www.symbola.net/approfondimento/scuola-superiore-santanna-di-pisa-ls100/

https://it.wikipedia.org/wiki/Robotica

https://digilander.libero.it/beamweb/beam.htm