martedì 8 giugno 2010

Centrali geotermiche

Il termine “geotermico” deriva dal greco “gê” e termòs ed ha il significato letterale di calore della terra, infatti, le centrali geotermiche sfruttano il calore proveniente dalle profondità terrestri, dove attraverso le rotture degli strati rocciosi, dovute ad assestamenti della crosta terrestre, le acque e i vapori riscaldatisi in profondità salgono verso la superficie e quindi utilizzati per produrre energia elettrica.



Fonte immagine: http://www.rosarioberardi.it

Nel caso in cui il vapore è presente ad una temperatura elevata pari a circa 200°-300°C, viene incanalato direttamente verso la turbina dove avviene la trasformazione da energia cinetica in energia meccanica di rotazione.
L'asse della turbina, come di consuetudine, è collegato coassialmente al rotore dell'alternatore che, ruotando, trasforma l'energia meccanica rotazionale in energia elettrica alternata, la quale a sua volta è trasmessa ad un trasformatore elettrico trifase.
Il trasformatore trifase innalza, a parità di potenza, il valore della tensione e la immette nella rete elettrica di distribuzione.
Nel caso in cui la temperatura del vapore sia bassa, il calore prodotto viene utilizzato per portare all'evaporazione, in uno scambiatore apposito, un altro liquido (vedi lo schema presentato in questo articolo ).
Il vapore generato sarà convogliato a sua volta nella turbina, riproponendo i passaggi sopra descritti.
Interessante è osservare il video sotto riportato, dove si presenta un’animazione di quanto detto.



Fonte video: You tube (Googleorg)

Ulteriori approfondimenti in merito si possono trovare nel vblog " VEDERE PER CREDERE":

VEDERE PER CREDERE